Analizziamo il tema prendendo spunto dall’interessante studio effettuato dall’Osservatorio Digital B2B del Politecnico di Milano dal titolo “La valorizzazione dei Dati in Azienda”

L’interpretazione dei dati, in un mondo in cui la velocità di acquisizione delle informazioni è sempre più cruciale, risulta fondamentale per elaborare strategie efficaci. Secondo IDC, il volume globale di dati toccherà i 175 Zettabytes entro il 2025, con una crescita di cinque volte rispetto al i valori registrati nel 2018. All’interno di questo scenario è necessario investire su una visione sempre più collaborativa entro l’ecosistema di riferimento della propria azienda, sulle competenze delle persone e sulle dotazioni tecnologiche per facilitare la gestione e l’integrazione dei dati provenienti, tra l’altro, da un crescente numero di fonti. Il Rapporto propone una disamina dei dati contenuti nella fattura elettronica e un approccio metodologico alla valorizzazione dei dati, affiancato da una fotografia dei principali trend che qualificano importanti aziende nazionali e multinazionali, impegnate nello sviluppo di un’organizzazione data-driven. (fonte osservatori.net)

Per valutare la capacità di valorizzare i dati da parte delle aziende prendiamo come riferimento una semplice matrice bidimensionale, che incrocia le finalità di impiego dei dati (descrittiva, diagnostica, predittiva, prescrittiva) con il grado di integrazione (alto, basso) dei dati presenti nell’azienda.

Prendendo la matrice come riferimento, si individuano quattro cluster comportamentali, i quali permettono di fare diverse considerazioni sull’utilizzo dei dati in azienda:

  • Iniziale: non vi è piena consapevolezza sul tema della valorizzazione dei dati, utilizzati prevalentemente in
    termini descrittivi e, raramente, diagnostici. I dati sono per lo più disomogenei e dispersi entro
    l’organizzazione. Le tecnologie impiegate sono fogli elettronici, adoperati per la produzione di
    reportistica di base e per le attività di budget. In questo cluster rientrano aziende con una cultura
    digitale non evoluta, che possono anche essere ‘dominanti’ in un settore o in uno specifico segmento, anch’essi poco sensibili all’elaborazione di evolute strategie sui dati.
  • Focalizzato: le singole funzioni aziendali manifestano un’attenzione diversa nei confronti dei dati e non dispongono di linee guida centralizzate in termini di strategia ‘data centered’. Effettuano analisi evolute sui dati a loro disposizione, in termini predittivi e prescrittivi. Questi ultimi, però, esclusivamente nell’ambito di progetti evoluti ma isolati dal più ampio sistema aziendale. Nel cluster troviamo aziende che spingono prima sui dati e successivamente ricercano con la tecnologia livelli più elevati di integrazione ed efficienza all’interno di un disegno sistemico.
  • Integrato: è prioritaria la ricerca dell’efficienza attraverso l’integrazione dei dati ma con livelli inferiori di
    analisi. La gestione dei dati è tendenzialmente centralizzata. I progetti attivi di valorizzazione dei dati si
    rivolgono più ai processi centrali di budgeting e al reporting in genere. La maggiore maturità in termini
    di integrazione, spinge naturalmente su finalità diagnostiche, avendo già assolto quelle descrittive. Nel
    cluster troviamo aziende attive in settori con prodotti/servizi poco differenziati e attenti alla difesa dei
    margini attraverso la ricerca di elevati livelli di efficienza.
  • Evoluto: lo sviluppo delle analisi e l’integrazione dei dati, attraverso tecnologie via via più evolute procedono in armonia. La governance dei dati è centralizzata, mentre alle singole funzioni è demandatal’analisi verticale. C’è attenzione alle collaborazioni a monte e a valle, attraverso lo scambio di dati, usati sicuramente in chiave predittiva ma con progettualità interessanti anche in termini prescrittivi, impiegando tecnologie più ambiziose.. In generale, il cluster contiene le aziende avviate verso una gestione data driven.


Queste informazioni possono servire alla Direzione aziendale per elaborare strategie efficaci, visto il mercato in continuo mutamento.

 

Cfr: www.osservatori.net